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Segnali
Bloccanti alfa adrenergici e ginecomastia
Focus Farmacovigilanza 2014;83(7):6
Uno studio ha evidenziato una possibile associazione tra gli agenti bloccanti alfa adrenergici e l’insorgenza di ginecomastia (vedi anche Focus Farmacovigilanza luglio 2013) basandosi sui dati della segnalazione spontanea italiana e internazionale. Nella Rete nazionale di farmacovigilanza sono presenti 15 segnalazioni di ginecomastia associate a questi farmaci. In 10 casi il farmaco sospetto era la tamsulosina e in 8 di questi era l'unico farmaco segnalato (reporting odds ratio della tamsulosina per la comparsa di ginecomastia 5,3, limiti di confidenza al 95% da 1,8 a 15,7).
Nella banca dati OMS (VigiBaseTM) sono presenti 84 segnalazioni di ginecomastia da tamsulosina, 49 da doxazosina, 46 da terazosina e 18 da alfuzosina. Anche in questo caso il paramentro statistico di disproporzionalità, l’information component, era più alto (2,43) per la combinazione tamsulosina-ginecomastia rispetto agli altri principi attivi di questa classe. Era stata dimostrata in precedenza la presenza dei recettori α1-adrenergici nei muscoli dei capezzoli e della ghiandola mammaria di bovino, inoltre evidenze di uno studio preclinico avevano rivelato che il blocco dei recettori α1-adrenergici indotto da doxazosina diminuisce significativamente i livelli dell'ormone luteinizzante e androgeni circolanti, dimostrando che la doxazosina somministrata per via orale varia l’omeostasi del testosterone e cambia il profilo trascrizionale della macchina steroidogenica, la segnalazione mediata da cAMP/cGMP e i recettori adrenergici nelle cellule di Leydig di ratto adulto. A oggi la ginecomastia è menzionata solo nella scheda tecnica di doxazosina.
Bibliografia:
- Eur J Clin Pharmacol 2014;70:1003-9. CDI