Baclofene ed encefalopatia
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il trattamento con baclofene a dosaggi alti (uguali o superiori a 20 mg al giorno) aumenta il rischio di encefalopatia, nel mese successivo all’inizio della terapia, rispetto alla terapia a basso dosaggio (meno di 20 mg al giorno) o a chi non prende il farmaco.
Sono stati analizzati i dati di due diverse coorti in uno studio retrospettivo canadese che ha valutato 15.942 pazienti anziani con insufficienza renale cronica non ancora in dialisi, ai quali era stato prescritto baclofene per la prima volta. Nella seconda coorte c’erano 284.263 pazienti simili ma che non avevano usato il farmaco. Con encefalopatia si intendeva la comparsa nel mese successivo al trattamento di uno o più tra delirio, disorientamento, alterazioni temporanee della coscienza, TIA o demenza.
L’1,11% dei trattati con alte dosi del farmaco è stato ospedalizzato per encefalopatia, rispetto allo 0,42% dei pazienti in trattamento a basse dosi (rischio relativo 3,54, limiti di confidenza al 95% da 2,24 a 5,59). Il rischio assoluto aumentava al diminuire del tasso di filtrazione glomerulare p<0,001).
Rispetto ai pazienti della seconda coorte non trattati con baclofene, entrambi i gruppi in trattamento avevano un aumento del rischio di ospedalizzazione per encefalopatia, più pronunciato nel gruppo trattato con i dosaggi più alti (rischio relativo 5,90 per i dosaggi bassi rispetto a 19,8 per i dosaggi alti).
I risultati di questo studio fanno seguito a una trentina di case report che hanno collegato il trattamento con baclofene all’insorgenza di encefalopatia nei pazienti con insufficienza renale cronica. Lo studio necessita la raccolta di ulteriori dati che ne confermino i risultati, comunque fin d’ora è opportuno valutare con attenzione i rischi e i benefici nel prescrivere il baclofene in questi pazienti.
Muanda FT, Weir MA et al. Association of baclofen with encephalopathy in patients with chronic kidney disease. JAMA 2019. DOI: 10.1001/jama.2019.17725