Antipsicotici e disturbi del controllo degli impulsi

Un’analisi di disproporzionalità, condotta sul database di segnalazione spontanea statunitense, ha rilevato un’associazione tra gli antipsicotici di terza generazione e i disturbi del controllo degli impulsi quali gioco d’azzardo patologico, shopping compulsivo, iperfagia e ipersessualità.

L’analisi ha incluso 2.708 segnalazioni di disturbi del controllo degli impulsi associati ai farmaci antipsicotici raccolte fino a dicembre 2020.

Tra i disturbi riportati, il più segnalato è il gioco d’azzardo patologico (74,5% dei casi), seguito da shopping compulsivo (37,1%), ipersessualità (34,0%) e iperfagia (10,3%), con 1.145 (42,3%) segnalazioni che descrivevano più di un evento. Tra i farmaci sospetti, la quasi totalità delle segnalazioni (94,0%) ha riguardato l’aripiprazolo, seguito dal bexpiprazolo (6,6%) e dalla cariprazina (1,2%) con 45 (1,7%) segnalazioni che riportavano più di un antipsicotico.

Il tempo di insorgenza di questi disturbi variava da giorni ad anni tra le varie segnalazioni con valori mediani di 89, 15 e 8 giorni rispettivamente per aripiprazolo, cariprazina e brexpiprazolo assunti a dosi giornaliere mediane di 10, 4,5 e 1 mg.

Nel 20% dei casi il disturbo segnalato si è risolto con la sospensione del trattamento antipsicotico (dechallenge positivo), mentre solo nell’1-3% delle segnalazioni è ricomparso con la reintroduzione del farmaco (rechallenge positivo).

Sproporzionalità significative sono emerse anche per il lurasidone, un antipsicotico di seconda generazione, agonista dei recettori 5-HT1A, con shopping compulsivo, iperfagia e ipersessualità.

Quanto osservato è probabilmente imputabile all’agonismo parziale dopaminergico D2/D3 tipico degli antipsicotici di terza generazione e all’agonismo recettoriale 5-HT1A caratteristico del lurasidone con influenza sui circuiti neuroanatomici dell’impulsività.

Nella pratica clinica, in caso di comparsa di disturbi del controllo degli impulsi in corso di trattamento con questi farmaci, occorre prendere in considerazione la riduzione della dose o la sospensione della terapia antipsicotica.