Antiemetici e gastroenterite
Il vomito è un sintomo comune in corso di gastroenterite acuta. Interessa circa il 75% dei bambini con infezione da rotavirus, interferisce con la reidratazione orale e determina spesso la necessità di un accesso venoso e di ricovero con incremento dei costi diretti e indiretti per la comunità e la famiglia.
L’uso di farmaci antiemetici non è incoraggiato dalle linee guida internazionali, anche se l’American Academy of Pediatrics1 e l’ESPGHAN2 ammettono che potrebbe consentire una più agevole gestione della disidratazione lieve-media in corso di gastroenterite acuta. Se la letteratura è ancora prudente nel promuovere l’uso degli antiemetici, l’esperienza dice che nei Pronto soccorso e nei reparti di pediatria l’utilizzo è assai frequente. Negli Stati Uniti e in Europa il 2-23% dei bambini con gastroenterite acuta è trattato con antiemetici. Li usano, infatti, il 61% dei medici negli Stati Uniti3 e il 79% dei pediatri in Italia4. Nel 30% dei casi è un utilizzo off label per indicazione clinica o per età.5 Le principali classi farmacologiche impiegate sono: antagonisti della dopamina (fenotiazine, domperidone, metoclopramide), antagonisti della serotonina o della 5-idrossitriptamina (ondansetron, granisetron, tropisetron), anticolinergici, antistaminici, benzodiazepine e corticosteroidi (desametasone), per via orale, endovenosa o rettale. In Italia, la metoclopramide, il domperidone e l’ondansetron sono i più utilizzati in pediatria e su questi ci soffermeremo brevemente.
Metoclopramide
Mancano evidenze che la metoclopramide per via endovenosa sia efficace nel trattamento del vomito in corso di gastroenterite acuta.6,7 Oltre a questo, la metoclopramide è gravata da importanti reazioni avverse neurologiche (sintomi extrapiramidali e discinesia tardiva irreversibile) e cardiovascolari che ne consigliano un uso prudente in caso di prolungamento dell’intervallo QT, squilibrio elettrolitico e bradicardia. Una recente nota EMAAIFA (22/01/2014) ne vieta l’uso nei bambini di età inferiore a un anno e ne consente l’utilizzo nella fascia 1-18 anni esclusivamente nel trattamento di nausea e vomito postoperatori (per via endovenosa) o in corso di chemioterapia (per os o per via endovenosa). La dose suggerita è 0,1-0,15 mg/kg da ripetere al massimo tre volte al giorno (dose massima: 0,5 mg/kg/die).
Domperidone
Sono scarse le evidenze di efficacia anche per il domperidone che, tuttavia, è l’antiemetico più utilizzato in Italia (anche a livello di pediatria ambulatoriale), Francia e Spagna.4 Un recente studio giapponese segnala che la somministrazione di domperidone in aggiunta alla reidratazione orale non riduce il vomito nelle fasi precoci della gastroenterite acuta.8 A seguito di numerosi casi di reazioni avverse (per lo più neurologiche) in bambini esposti a sovradosaggio o a uso inappropriato per l’età, l’AIFA (nota 11/09/2007) ha invitato a un uso prudente del domperidone nei bambini con vomito e a un’attenta valutazione dei rischi/benefici. Rischi che includono anche aritmie ventricolari e morte cardiaca improvvisa da prolungamento del QTc (nota AIFA 14/11/2011). Nel 2013, l’EMA (EMA/140423/2013) ha segnalato che a seguito di ulteriori eventi cardiaci avversi, l’Agenzia belga ha sconsigliato l’uso di domperidone nei pazienti con prolungamento del QT o con altri problemi cardiaci sottostanti.
Ondansetron
Migliori prospettive di utilizzo sembrano esserci per l’ondansetron – indicato nell’emesi in corso di chemioterapia – che, negli anni recenti, è stato oggetto di ripetuti studi nei quali l’evidenza della sua efficacia in corso di gastroenterite acuta emerge in maniera piuttosto convincente.6,7,9,10 Se confrontato con placebo, l’ondansetron riduce il vomito (rischio relativo 0,45), il ricorso alla reidratazione per via endovenosa (rischio relativo 0,41) e la necessità di ricovero in ospedale (rischio relativo 0,52), a fronte di un occasionale incremento degli episodi di diarrea.11 Le dosi consigliate per os sono 2 mg, 4 mg e 8 mg rispettivamente per bambini di 8-15 kg, 16-30 kg e >30 kg di peso, ovvero 0,1-0,15 mg/kg (dose massima 8 mg).12,13 Si è stimato che negli Stati Uniti l’impiego di ondansetron potrebbe far risparmiare ogni anno circa 30.000 accessi venosi e 7.000 ospedalizzazioni per un totale di oltre 120 milioni di dollari.14 Tra i possibili effetti avversi di rilievo, merita di essere segnalato il rischio di prolungamento dell’intervallo QT e di aritmie tipo torsades de pointes a seguito della somministrazione endovenosa in adulti di una singola dose da 32 mg (dose massima per via endovenosa consigliata: 16 mg).15 Per indagare ulteriormente l’efficacia dell’ondansetron nella gastroenterite acuta (utilizzo oggi off label), si è recentemente conclusa in Italia una sperimentazione multicentrica randomizzata controllata rispetto al domperidone, i cui risultati sono attesi entro la fine del 2014.16
Conclusioni
L’approccio al vomito con antiemetici in corso di gastroenterite acuta appare ragionevole e potenzialmente vantaggioso sia per il bambino sia per l’organizzazione assistenziale. Tra i farmaci comunemente impiegati, l’ondansetron sembra possedere il migliore profilo di efficacia e tollerabilità e le evidenze che si stanno accumulando potrebbero sancirne, a breve, l’indicazione in questo senso.
- MMWR 2003;52:1-16.
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- www.fda.gov/drugs/drugsafety/ucm3101190.htm
- BMC Pediatrics 2011;11:15. CDI
1 UO di Pediatria, Ospedale GB Morgagni-L Pierantoni, Forlì
2 Pediatra di famiglia, Verona