Anticolinergici e polmonite
Alla non breve lista di effetti avversi associati all’uso dei farmaci anticolinergici nell’anziano sembra proprio che si debba aggiungere un aumentato rischio di polmonite acquisita in comunità.
La segnalazione viene da uno studio caso-controllo di popolazione1 condotto sulla banca dati del sistema sanitario dello Stato di Washington considerando la fascia di età tra i 65 e i 94 anni.
Nel periodo di osservazione sono stati registrati 1.039 casi di polmonite acquisita in comunità. A questi sono stati associati 2.022 soggetti di controllo di eguale età e sesso. Nella storia pregressa degli arruolati si andava a indagare l’uso di anticolinergici, suddividendolo tra uso acuto (nei 90 giorni precedenti all’insorgere della polmonite), uso pregresso (una o più prescrizioni di anticolinergici nell’anno prima ma non nei 90 giorni precedenti alla polmonite) e uso cronico (tre o più prescrizioni di anticolinergici nell’anno precedente all’episodio polmonare).
L’uso acuto di anticolinergici era maggiore tra i casi per quanto riguarda l’uso acuto (59% dei pazienti con polmonite rispetto al 35% dei controlli, odds ratio aggiustato 2,55, limiti di confidenza al 95% da 2,08 a 3,13) e l’uso cronico (53% dei casi e 36% dei controlli, odds ratio aggiustato 2,07, limiti di confidenza al 95% da 1,68 a 2,54). Non emergevano invece differenze con l’uso passato (17% dei casi e 23% dei controlli, odds ratio aggiustato 1,19, limiti di confidenza al 95% da 0,92 a 1,53). Non sembrava emergere comunque una relazione diretta tra la potenza dei diversi anticolinergici e l’associazione con la polmonite.
Nell’anziano gli anticolinergici sono farmaci non semplici da usare: questa nuova osservazione suggerisce ulteriore cautela perché secondo gli autori di questo studio si tratta di farmaci ad alto rischio.
- J Am Geriatr Soc 2015;DOI:10.1111/jgs.13327. CDI