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Venerdì, Luglio 10, 2020

Anticoagulanti per bocca e rischio fratture

Nel confronto tra anticoagulanti per bocca nei pazienti con fibrillazione atriale, quello che espone al maggior rischio di fratture sembra essere il warfarin.

La segnalazione proviene da uno studio di coorte cinese che ha arruolato 23.515 pazienti trattati con warfarin o un anticoagulante orale diretto (apixaban, dabigatran, o rivaroxaban) valutando l’incidenza di fratture vertebrali e dell’anca.

Durante il follow-up (durata mediana 423 giorni) si sono verificate 401 fratture, di queste 53 in pazienti in terapia con apixaban, 95 con dabigatran, 57 con rivaroxaban e 196 con warfarin.

A 24 mesi, gli anticoagulanti orali diretti si associavano a un minor rischio di frattura rispetto al warfarin (differenza nell’incidenza cumulativa: apixaban -0,88%, limiti di confidenza al 95% da -1,66% a -0,21%; dabigatran -0,81%, da -1,34% a -0,23%; rivaroxaban -1,13%, da -1,67% a -0,53%), mentre non sono emerse differenze significative nel confronto tra i diversi anticoagulanti orali diretti.

In base ai dati emersi, nei soggetti che hanno di partenza un rischio elevato di fratture (per esempio per una osteoporosi grave) gli anticoagulanti orali diretti sembrano avere sotto questo aspetto un profilo di sicurezza più vantaggioso.

Lau W C Y, Cheung C L et al. Association between treatment with apixaban, dabigatran, rivaroxaban, or warfarin and risk for osteoporotic fractures among patients with atrial fibrillation. Ann Intern Med 2020. DOI: 10.7326/M19-3671.

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