Antibiotici orali e rischio di reazioni avverse cutanee gravi negli anziani

Secondo uno studio caso-controllo durato due decenni, l’assunzione di antibiotici orali, in particolare sulfamidici e cefalosporine, si associa a un aumento del rischio di sviluppare reazioni avverse cutanee gravi negli anziani.

Lo studio, basato sulla popolazione residente in Ontario dal 2002 al 2022, ha messo a confronto 21.578 persone di 66 anni o più che hanno avuto una visita al pronto soccorso o un ricovero ospedaliero a causa di una reazione cutanea grave in seguito alla prescrizione di un antibiotico e 87.025 controlli. L’obiettivo era di confrontare il rischio di reazioni avverse cutanee gravi associato alle diverse classi di antibiotici orali, essendo gli antibiotici tra i fattori scatenanti più comunemente implicati in queste reazioni con conseguenze potenzialmente pericolose per la vita.

Dallo studio è emerso che i sulfamidici (Odds Ratio - OR aggiustato 2,9, limiti di confidenza al 95% da 2,7 a 3,1) e le cefalosporine (OR aggiustato 2,6 limiti di confidenza al 95% da 2,5 a 2,8) si associavano a un rischio più elevato di sviluppare reazioni avverse cutanee gravi rispetto ai macrolidi, utilizzati come riferimento perché raramente collegati a questi eventi. Altri antibiotici come la nitrofurantoina (OR aggiustato 2,2, limiti di confidenza al 95% da 2,1 a 2,4), le penicilline (OR aggiustato 1,4, limiti di confidenza al 95% da 1,3 a 1,5) e i fluorochinoloni (OR aggiustato 1,3, limiti di confidenza al 95% da 1,2 a 1,4) hanno mostrato un rischio inferiore, ma comunque significativo.

Tra i 2.852 pazienti ricoverati per questi eventi, la durata mediana della degenza è stata di 6 giorni, il 9,6% dei casi ha richiesto il trasferimento in un’unità di terapia intensiva e il 5,3% è deceduto in ospedale.

Questi risultati evidenziano l’importanza cruciale di valutare attentamente il rischio di reazioni avverse cutanee gravi durante la prescrizione di antibiotici alla popolazione anziana, favorendo l’uso di molecole con il miglior profilo di sicurezza cutanea quando clinicamente appropriato.