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Anti TNF e dermatomiosite
Focus Farmacovigilanza 2013;78(9):5
I farmaci biologici che inibiscono il fattore di necrosi tumorale (TNF)
possono associarsi alla comparsa di una dermatomiosite. Alcuni ricercatori
di Boston segnalano un caso da loro osservato.1
E’ noto che i farmaci anti TNF usati spesso per il trattamento di malattie autoimmuni possono avere come effetto paradosso quello di scatenare altre condizioni autoimmuni come LES, vasculiti, psoriasi, malattie demielinizzanti, sarcoidosi e interstiziopatie polmonari. Il caso in questione riguarda l’insorgenza di dermatomiosite da biologici. Si tratta di un uomo di 46 anni affetto fin dall’infanzia da un’artrite idiopatica giovanile e trattato con etanercept. Per i primi dieci anni di cura il paziente aveva una scarsa aderenza alla terapia per cui faceva iniezioni di etanercept ogni 5 o 6 settimane. Dopo due mesi dall’inizio di iniezioni regolari con etarnercept, però, il paziente ha sviluppato un’eruzione pruriginosa di faccia, tronco ed estremità superiori, esacerbate dal sole, con papule al dorso delle mani. A seguito delle lesioni è stato interrotto il farmaco e aumentata la dose di steroide. L’eruzione cutanea si è risolta lentamente nel giro di alcuni mesi.
A distanza di un anno, visto il persistere dei dolori articolari, è stato introdotto in terapia un farmaco anti TNF diverso dal precedente (adalimumab), ma dopo due dosi sono ricomparse l’eruzione cutanea a faccia, torace e braccia e le papule al dorso delle mani durate per una decina di mesi. Una biopsia cutanea consentiva di porre la diagnosi di dermatomiosite, senza interessamento muscolare. Anche in questo rechallange la sospensione del farmaco, l’aumento dello steroide e l’introduzione in terapia di metotrexato hanno consentito gradualmente di risolvere la situazione.
I casi di dermatomiosite da farmaci anti TNF descritti in letteratura non sono molti, sono in tutto 13 con questo, e si sono verificati tutti in pazienti con artrite reumatoide, tranne un caso in un soggetto con malattia di Crohn.
Il consiglio degli autori è di non reintrodurre una terapia con anti TNF in soggetti che abbiano già avuto una dermatomiosite associata a questa classe di farmaci e di indagare non solo le lesioni cutanee, ma anche la funzione muscolare e polmonare, vista anche la possibile associazione della forma con patologie tumorali.
E’ noto che i farmaci anti TNF usati spesso per il trattamento di malattie autoimmuni possono avere come effetto paradosso quello di scatenare altre condizioni autoimmuni come LES, vasculiti, psoriasi, malattie demielinizzanti, sarcoidosi e interstiziopatie polmonari. Il caso in questione riguarda l’insorgenza di dermatomiosite da biologici. Si tratta di un uomo di 46 anni affetto fin dall’infanzia da un’artrite idiopatica giovanile e trattato con etanercept. Per i primi dieci anni di cura il paziente aveva una scarsa aderenza alla terapia per cui faceva iniezioni di etanercept ogni 5 o 6 settimane. Dopo due mesi dall’inizio di iniezioni regolari con etarnercept, però, il paziente ha sviluppato un’eruzione pruriginosa di faccia, tronco ed estremità superiori, esacerbate dal sole, con papule al dorso delle mani. A seguito delle lesioni è stato interrotto il farmaco e aumentata la dose di steroide. L’eruzione cutanea si è risolta lentamente nel giro di alcuni mesi.
A distanza di un anno, visto il persistere dei dolori articolari, è stato introdotto in terapia un farmaco anti TNF diverso dal precedente (adalimumab), ma dopo due dosi sono ricomparse l’eruzione cutanea a faccia, torace e braccia e le papule al dorso delle mani durate per una decina di mesi. Una biopsia cutanea consentiva di porre la diagnosi di dermatomiosite, senza interessamento muscolare. Anche in questo rechallange la sospensione del farmaco, l’aumento dello steroide e l’introduzione in terapia di metotrexato hanno consentito gradualmente di risolvere la situazione.
I casi di dermatomiosite da farmaci anti TNF descritti in letteratura non sono molti, sono in tutto 13 con questo, e si sono verificati tutti in pazienti con artrite reumatoide, tranne un caso in un soggetto con malattia di Crohn.
Il consiglio degli autori è di non reintrodurre una terapia con anti TNF in soggetti che abbiano già avuto una dermatomiosite associata a questa classe di farmaci e di indagare non solo le lesioni cutanee, ma anche la funzione muscolare e polmonare, vista anche la possibile associazione della forma con patologie tumorali.
Bibliografia:
- JAMA Dermatol 2013;DOI:10.1001/jamadermatol.2013.5220. CDI #fff#