Neuropatia periferica da fluorochinoloni
Una revisione della banca dati FDA delle segnalazioni di reazioni avverse da farmaco getta ulteriore luce sul problema della neuropatia periferica da fluorochinoloni. Già nel 2004 la scheda tecnica (RCP) dei fluorochinoloni sistemici (orali e iniettabili) era stata aggiornata, includendo la neuropatia periferica nella sezione 4.4 “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego” e 4.8 “Effetti indesiderati”. L’FDA ha continuato a ricevere molte segnalazioni di sospetta neuropatia da fluorochinoloni e ha perciò deciso di condurre un’analisi più approfondita sulla banca dati statunitense che raccoglie tutte le segnalazioni spontanee (Adverse Event Reporting System database, FDA-AERS).1
La revisione condotta dall’FDA ha analizzato tutti i casi segnalati di neuropatia periferica potenzialmente associata a fluorochinoloni con un esito di disabilità, pervenuti tra il primo agosto 2012 e il primo gennaio 2013.
L’analisi, pur avendo rilevato una costante associazione tra l’esposizione ai farmaci considerati e l’evento disabilitante, non ha potuto evidenziare la frequenza dell’associazione, poiché basata soltanto sulle segnalazioni spontanee.
L’FDA ha concluso che le schede tecniche dei fluorochinoloni non descrivono adeguatamente la rapida insorgenza e le possibili sequele permanenti di questa reazione avversa. La neuropatia periferica può insorgere già dopo alcuni giorni dall’inizio del trattamento farmacologico e, per alcuni pazienti, i sintomi si protraggono nonostante la sospensione della terapia. Dall’analisi dei dati, è emerso anche che la neuropatia periferica non è correlata alla durata della terapia, né all’età dei pazienti, così come non è stato identificato nessun fattore di rischio.
I pazienti devono essere informati sulla serietà della neuropatia periferica in caso di prescrizione di fluorochinoloni e, in caso di comparsa di sintomi, dovrebbero contattare il proprio medico curante e interrompere immediatamente la terapia in atto. In questi casi sarebbe opportuno sostituire il farmaco con un altro antibiotico appropriato.
- FDA - Drug Safety Communication, 08/15/2013